Incontri lezioni
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  • 14/04/2024
  • 28/04/2024

I mondi di George Gershwin – a cura di Luca Bragalini

In occasione dei 100 anni della Rapsodia in blue, tre incontri per conoscere uno dei più affascinanti compositori del XX secolo. Un musicista in bilico tra classica e jazz, in equilibrio tra Broadway e folklore. Le tre conferenze, con l’ausilio di video, musiche, immagini e parole, daranno rilievo ad ognuna di queste sfaccettature. 
Gershwin è stato un uomo di straordinario successo e spesso i riflettori sono stati attratti più dalla sua vita da flamboyant che dalla musica. I tre incontri riequilibreranno questo sbilanciamento ponendo l’accento sulla sua arte che ancora non è stata compresa fino in fondo.  



14 aprile 
Rhapsody in Blue: il sogno nel pentolone
Sono passati 100 anni da quando Rhapsody in Bluetravolse il pubblico accorso alla Aeolian Hall ad ascoltare l’ambizioso concerto “An Experiment in Modern Music” del quale la pagina di Gershwin costitutiva il gran finale. Da allora la Rapsodia, pur con i suoi convinti detrattori, ha conquistato tutti: Arturo Toscanini e Duke Ellington, Henry Mancini e Uri Caine; ha aperto i Giochi Olimpici di Los Angeles del 1984 (suonata da 84 pianisti tutti di blu vestiti), ha fatto da colonna sonora a film e da quasi mezzo secolo è il jingle pubblicitario ufficiale della United Airlines.
Ma è davvero un capolavoro? Ha davvero un legame con il jazz? E soprattutto, è ancora attuale? 

21 aprile
Le song di Gershwin: da quanto va avanti questa storia?
Il mondo del jazz deve molto a Gershwin. Una cospicua porzione del repertorio jazzistico reca le firme di George e di suo fratello Ira. Le loro canzoni, benché nate tra gli anni Venti e Trenta, paiono sapersi adattare a qualsiasi contesto, a qualsiasi epoca. 
Dopo aver smontato il meccanismo che regolava a Broadway il rapporto tra testo e musica, al fine di scoprirne il funzionamento, inseguiremo la vicenda di una song dei fratelli Gershwin, dalla sua origine in un musical dei Roaring Twenties sino alla consacrazione nell’olimpo del jazz. 
 

28 aprile
Porgy and Bess: sia lode al blues
Scrivere un’opera lirica autenticamente statunitense fu il chiodo fisso di Gershwin sin da quando era un giovane autore di musical. Ci aveva provato nel 1922 infilando in un varietà una breve operetta ambienta ad Harlem. Poi rivolse il focus su una leggenda ebraica. Infine trovò ispirazione in un libretto che dava voce alla comunità afroamericana di pescatori di Charleston. 
Di Porgy and Bess racconteremo la genesi e soprattutto analizzeremo i vari colori della musica nera, dal ragtime al blues, dallo spiritual al (proto)rap; tinte che Gershwin ha adoperato per dipingere il suo grande affresco Porgy and Bess.

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