SET 1
Residenza Una striscia di Insulae Mediterranee
coproduzione con INSULAE LAB
Bando di concorso nazionale
Alessandra Soro LIMEN Collective
Alessandra Soro voce
Marco Belfiore contrabbasso
Luca Guarino batteria
Fabrizio Leoni pianoforte
Simone Guarino sassofono, clarinetto
Ospite Mauro Sigura chitarra oud
Produzione originale
Il Limen Collective è un network di musicisti creato nell’autunno 2023 da un’idea di Alessandra Soro e Fabrizio Leoni, entrambi musicisti di origini sarde, e hanno sede a Torino. Nasce dal desiderio di creare un laboratorio in cui, a partire dalla musica tradizionale sarda, si potesse dare vita a nuove composizioni all’interno del contesto della musica mediterranea.
Obiettivo di Limen è infatti l’alimentare il canale di comunicazione tra la musica popolare sarda e i suoi linguaggi con quelli del sud Europa, del Medio-Oriente e del nord Africa anche attraverso collaborazioni con musicisti di queste aree. Debuttano al Jazz Festival di Torino nel 2024 e pubblicano il loro primo disco, “Perda e Bentu”, il 20 giugno 2025 per l’etichetta sarda Raighes Factory.
L’incontro tra Mauro Sigura e il Limen Collective è un incontro fortunato: da una parte, un artista che da anni si afferma nel panorama nazionale e internazionale come voce innovativa tra la world music e il jazz; dall’altra, un collettivo di giovani musicisti guidati da una forte passione per la musica popolare sarda e mediterranea. L’esplorazione parallela di questi artisti converge all’interno della produzione Insulae Lab, in cui i repertori si fondono per trovare insieme nuove voci e nuove narrazioni.
SET 2
PREMIO SIAE TOP JAZZ
Dialogue
Matteo Paggi trombone, elettronica
Joe Hertenstein batteria
Produzione originale
Matteo Paggi & Joe Hertenstein “Dialogue”
Un incontro sonoro tra trombone, elettronica e batteria, dove l’improvvisazione è strumento di esplorazione e ascolto profondo. Matteo Paggi e Joe Hertenstein danno vita a un set intimo, denso, in cui ogni gesto sonoro nasce nell’istante e si nutre del silenzio circostante.
Il duo si muove alla ricerca di un linguaggio primordiale, radicato nella natura selvaggia delle proprie origini musicali e umane. Le dinamiche sottili e la cura del timbro sono il cuore pulsante di un dialogo che sfugge alle strutture, per abbracciare l’imprevedibile e l’essenziale.
Non ci sono spartiti, né mappe. Solo due musicisti in ascolto, che plasmano il suono come materia viva.