“Sing me softly”
Omaggio a Carla Bley
MeJO Orchestra
direzione e arrangiamenti Maurizio Giammarco
METROPOLITAN JAZZ ORCHESTRA
trombe: Matteo Costanzi Iacopo Teolis Francesco Fratini Giacomo Serino
sax: Lorenzo Simoni, Gabriel Marciano, Marcello Alulli, Federico Pascucci, Federico D’angelo
tromboni: Eugenio Renzetti, Davide Di Pasquale, Andrea Serino, Omar Rosas
piano: Vittorio Solimene
contrabbasso: Giulio Scianatico
batteria: Valerio Vantaggio
direzione, arrangiamenti:Maurizio Giammarco
Carla Bley (1936-2023), poliedrica tastierista ma soprattutto prolifica compositrice, ha attraversato la seconda metà del Novecento interpretando con notevole originalità gli umori del suo tempo. Ha fatto parte di una generazione di giovani pionieri (Jarrett, Burton, Corea, Swallow etc.) cresciuta nei visionari anni Sessanta fra il mainstream e il free-jazz più radicale. Questi musicisti hanno di fatto ridefinito l’estetica globale del Jazz inglobando nella loro musica elementi provenienti da altri mondi, sia di area colta sia di area popolare, guardando in particolare al nuovo fenomeno del Rock, foriero (come il free-jazz) di utopiche istanze di rinnovamento sociale a livello planetario.
In questo speciale concerto, la Carla Bley compositrice a pieno titolo di brani musicali spesso diversissimi, perfetto esempio di pensiero post-moderno applicato al Jazz e difficilmente collocabile in recinti di genere, é dunque il soggetto di una completa rilettura dovuta agli arrangiamenti di Maurizio Giammarco (musicista di affine sensibilità crossover) e alla perizia performativa della giovane ma già molto esperta Metropolitan Jazz Orchestra, preziosissima realtà della scena capitolina. Evitando i brani specificatamente scritti dalla Bley per big band (non avrebbe avuto senso riarrangiare qualcosa già nato per quel tipo di formazione) Giammarco ha effettuato una selezione fra i brani più famosi della musicista, scegliendo quelli più adatti a un nuovo possibile abito.