Lucia Filaci & Vittorio Cuculo
(vincitori concorso LAZIOSound, categoria Jazz)
Lucia Filaci voce
Vittorio Cuculo alto sax
Giuseppe Sacchi pianoforte e tastiere
Giordano Panizza contrabbasso e basso elettrico
Gian Marco De Nisi batteria
A due voci è il nuovo disco di Lucia Filaci & Vittorio Cuculo, che esce il 28 novembre per AlfaMusic e sarà presentato con questo live alla Casa del Jazz.
Dopo i rispettivi percorsi solistici – l’album I Slept in Central Park (Jando Music), omaggio a Massimo Urbani, di Vittorio Cuculo, e A tu per tu (Wow Records) di Lucia Filaci – i due artisti, vincitori della categoria jazz di LAZIOsound 2025, inaugurano con A due voci un nuovo capitolo della loro ricerca. La dualità non è più semplice introspezione, ma apertura autentica all’altro. Un disco che nasce dal desiderio di condividere scrittura, ricerca e scena, guidato dalla convinzione che la musica sia prima di tutto uno spazio di incontro e di crescita. Tecnica e ascolto, forma e improvvisazione si intrecciano in un equilibrio vivo e pulsante: il linguaggio jazz si apre a echi pop e al respiro della grande tradizione cantautorale italiana. Un album che abita la tradizione per riscriverla dall’interno, facendo della relazione – musicale e umana – il suo cuore.
La voce e il sax si cercano, si infrangono e si trasformano in un dialogo intenso e mai prevedibile. Lucia Filaci mantiene il legame con la canzone e il linguaggio jazzistico, ma li attraversa con grande libertà espressiva: testi originali in italiano, vocalità virtuosistica e multiforme, sfumature soul, intime e liriche. La voce è cuore narrativo e identitario del disco: radicata, ma in costante movimento. Vittorio Cuculo approfondisce lo studio del suono come atto relazionale: il suo strumento non accompagna, ma guida, accoglie e rilancia, seguendo le metamorfosi della voce e affermando al tempo stesso la propria urgenza.
Accanto a Filaci (voce, composizioni e testi) e Cuculo (sassofono e composizione del brano “A due voci”), il disco vede la collaborazione di Giuseppe Sacchi (pianoforte e tastiere), Giordano Panizza (contrabbasso e basso elettrico), Gianmarco De Nisi (batteria): un ensemble affiatato, parte attiva della costruzione sonora del progetto.
Anche la scelta degli arrangiamenti segue una ricerca stilistica fluida e coerente, capace di sostenere l’espressività dei due solisti lungo una scaletta in costante evoluzione. L’album si apre con sonorità acustiche e un linguaggio più tradizionale, per poi mutare gradualmente: dalle prime atmosfere intime si passa alle sfumature elettroniche di Che confusione, fino a giungere all’ultima traccia, Mi metto nella musica, dove l’elettronica diventa protagonista e la voce stessa si arricchisce di effetti. In questo finale Filaci e Cuculo spingono la loro esplorazione oltre i confini, dando vita a un terreno di audace sperimentazione: vocalità lirica, pulsazioni sintetiche e linee di sassofono liquide si fondono in una forma aperta e cangiante.
Un disco raffinato e avvolgente, dove suono e parola restano sempre vicini all’emotività di chi ascolta, trasformando ricordi, pensieri e sensazioni in un flusso continuo. Le note si fanno colori, che si mescolano e scorrono, si allontanano e si ricongiungono, fino a dissolversi nell’eco dell’ultima vibrazione.