SET 1
In Spirit
Claude Tchamitchian solo contrabbasso
Produzione originale
In Spirit è il terzo progetto solista del famoso contrabbassista e compositore Claude Tchamitchian, una figura di spicco del jazz europeo contemporaneo. Questo nuovo lavoro è una testimonianza del suo impegno duraturo nell’esplorare nuovi territori musicali e nello sviluppare linguaggi unici specifici per il contrabbasso.
Come ha scritto Stéphane Ollivier (Jazz Magazine): ”Troppo spesso dimentichiamo che il primissimo album di Claude Tchamitchian come leader fu un assolo di contrabbasso”.
In “Jeux d’enfant”, registrato nel 1992, il giovane musicista, agli albori della sua carriera, gettò con grande spontaneità le basi estetiche di un universo personale al tempo stesso lirico, gestuale e intimo, basato su una profonda intelligenza fisica ed emotiva dello strumento. Ventitré anni dopo, Claude Tchamitchian continua questa avventura da solista con un nuovo programma “In Spirit”. “Questo processo ha gradualmente imposto la necessità di ricorrere a un secondo strumento. E poi ho avuto la fortuna di avere a disposizione uno dei due contrabbassi di Jean-François Jenny-Clarke, un’opportunità meravigliosa che mi ha permesso di completare la creazione di questo assolo… proprio l’anno in cui ricorreva il 20° anniversario della sua scomparsa, una coincidenza sorprendente”. Claude Tchamitchian è una delle figure più importanti del jazz europeo. Tra abbandono emotivo e virtuosismo tecnico, con una fede sempre rinnovata nelle virtù dell’improvvisazione, si abbandona all’esercizio introspettivo del solo. Affrontando con umiltà la prova della verità del corpo a corpo con lo strumento, esplora nuovi territori e sviluppa nuovi linguaggi propri del contrabbasso affinché esso risuoni in cambio della sua voce più intima, densa, vibrante e profondamente commovente. Sorprendente!
SET 2
Mediterraneamente
Gianluigi Trovesi, Orobico Quintet
Gianluigi Trovesi sax alto, clarinetti
Paolo Manzolini chitarra
Marco Esposito basso
Matteo Milesi batteria
Fulvio Maras percussioni
“Mediterraneamente” è il nome di questo progetto. Ma cosa significa esattamente oggi essere mediterranei? Sicuramente avere un approccio melodico, in cui emerge la qualità del suono di Trovesi al sax contralto o al clarinetto piccolo e contralto, supportato da elementi timbrici, armonici, melodici e timbrici tipici di quell’area. Il ritmo, interpretato dalla sensibilità onnivora di Matteo Milesi e Fulvio Maras, parte dalle danze del nostro sud per attraversare l’oceano, toccando l’Africa, il sud e centro America, sporcandosi col groove di NY e tornare nuovamente a casa nel giro di poche battute. “Mediterraneo” è l’equilibrio di un paesaggio pur sempre diverso, tra i cespugli della Sardegna e la sabbia bianca del Gargano; un paesaggio chiaro e limpido, come il fraseggio della chitarra di Paolo Manzolini che contrasta la bellezza della melodia pura di Trovesi. Spesso i due si invertono i ruoli, con Trovesi in veste di folletto free dal linguaggio parkeriano filtrato dalle lenti deformanti di Dolphy e Ornette. “Mediterraneo” è il blu profondo, uguale sulle coste dell’Africa o al largo della nostra penisola, in un continuum cromatico. È proprio blu e blues sono i pedali del basso di Marco Esposito. Pedali ritmici e armonici che creano le fondamenta di una architettura musicale certa e definita, che sembra talvolta piegarsi sotto la furia del maestrale creativo di Trovesi ma poi si rialza ancora più suadente con quel canto mediterraneo di grande bellezza e vitalità.